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I RITI TIBETANI

  • Immagine del redattore: Cristina Covelli
    Cristina Covelli
  • 27 ott 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Il Mistero dei Riti Tibetani



Riti tibetani sono degli esercizi rituali che consentono di far lavorare tutti i chakra con il fondamentale sostegno del respiro



• Il primo rito accelera la velocità dei vortici nel giro che si compie da sinistra verso destra.



• Il secodo rito richiede molto lavoro addominale con sollevamento di gambe e capo da supini.



• Il terzo rito allunga specialmente il tratto cervicale e dorsale della colonna.



• Il quarto rito fa lavorare molto braccia, glutei, gambe e addome.



• Il quinto rito parte dalla posizione a V capovolta e arriva al piegamento verso terra.



I riti sfruttano l’energia dinamica del movimento e vanno a innalzare l’energia, portandola dal bacino ai piani superiori. In questo sta il primo dei misteri dei tibetani: nell’elevata possibilità di trasformare, aprire, far fluire.



Il primo a svelarne in maniera più organica e strutturata l’efficacia di questa pratica, di cui non si conosce l’origine, è stato Peter Kelder che ha riportato gli insegnamenti del colonnello Bradford, che entrò in contatto diretto con questi riti.



 



I benefici dei 5 tibetani



Dobbiamo ricordare che i chakra sono correlati al corpo energetico ma hanno grandi legami con le ghiandole endocrine.



I Riti tibetani costituiscono una tecnica efficace per ridistribuire l’energia all’interno di tutto il corpo, stimolano il flusso sanguigno, promuovono lo scorrere dell’energia vitale lungo il canale midollare che accoglie la corrente ascensionale dell’energia.



Il corpo si ossigena profondamente e ne beneficia l‘indice glicemico e si combattono ristagni energetici.



Il lavoro muscolare è garantito, una flessione è sempre seguita da un’estensione, si allungano i tendini, i tessuti trovano il giusto rilassamento e simultaneamente la colonna vertebrale si muove in modo funzionale. Se si respira adeguatamente durante l’esecuzione degli esercizi, l’energia fluisce all’interno del bacino e poi sale verso l’alto. I muscoli della colonna, i glutei, i muscoli addominali, le spalle, le braccia, le gambe, tutto viene sollecitato in modo equilibrato.



Molto importante ai fini di una corretta esecuzione è la concentrazione: cercate di pensare ai tibetani come a uno spazio personale, proprio, silenzioso, sacro. Quando subentrano altri pensieri, tornate alla tecnica e cercate di dare la precedenza a questi esercizi.



I benefici si sentono prima se lavorate con intenzione e cura. Svolgere i riti quotidianamente migliora la postura, i pensieri si puliscono, si eliminano le scorie, esi sviluppa presenza grazie all’attenzione all’esecuzione e al respiro durante la stessa

 
 
 

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CRISTINA COVELLI

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